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Tutto quello che c’è è da sapere quando dobbiamo demolire o costruire un muro o introdurre una porta.

Per avere una idea chiara su come comportarsi, nel rispetto delle leggi vigenti, la prima cosa da capire, in caso di variazioni strutturali (es. demolire, creare un tramezzo o una porta) è se l’intervento riguarda strutture portanti oppure no.

Nel caso in cui si dovesse operare su di un muro portante sarà necessario valutare, in modo preliminare, la dimensione delle modifiche strutturali (in caso di demolizioni) e, al tempo stesso, come rinforzare il muro per garantirne la stabilità.

Per questo motivo è fondamentale rivolgersi ad un professionista (quali architetti, ingegneri, geometri), che possa verificare la tipologia di muro interessato e definire i passi necessari da compiere a livello di valutazione e gestione del lavoro, e anche burocratico.

Nel caso si andasse ad operare su di un muro portante, ci sarà la necessità, come detto, di definire accuratamente le corrette dimensioni dell’opera muraria (nel rispetto della normativa inerente i requisiti igienico-sanitari dei locali), definire la corretta modalità per rinforzare il muro attraverso un progetto strutturale dell’intervento, sempre soggetto a deposito presso il Genio Civile, istruire le pratiche burocratiche necessarie come SCIA o CILA (a seconda del tipo di intervento) e comunicare l’avvenuto collaudo, l’aggiornamento catastale a lavori ultimati, e, contestualmente, valutare gli impatti economici dell’intera attività.

Nel caso si andasse ad operare su un muro NON portante, l’intervento sarà più snello a livello burocratico ed operativo. Non ci sarà bisogno di depositare il progetto presso il Genio Civile, di rinforzare il muro originario e non ci saranno vincoli di dimensioni, ovviamente sempre nel rispetto della normativa inerente i requisiti igienico-sanitari dei locali. Si provvederà ad istruire una CILA e comunicare l’aggiornamento catastale a lavori ultimati.

 

by ADStudio D’Onofrio

Realizzare un piccolo bar in casa

Nei mesi scorsi ci siamo adeguati ad una vita che ci teneva in casa costantemente.

In alcune fasi si sono azzerate le uscite con familiari e amici, i momenti conviviali, lo sport, le passeggiate all’aperto, gli spostamenti in genere.

Ognuno di noi ha cercato di ricreare le proprie zone di confort, improvvisando angoli per il fitness, angoli bar predisponendo aperitivi (anche in video con chi era lontano) piuttosto che il proprio ufficio.

In particolare, per chi desidera installare uno spazio bar nella propria casa, si dovrà definire la zona dove collocarlo. Ricavare uno spazio in cucina, soggiorno o in generale nel proprio living room.

Si possono pensare installazioni più “semplici” dove avremo bisogno di avere a disposizione, oltre allo spazio definito, solo dei punti luce per alimentare piccoli elettrodomestici (es. macchinetta del caffè espresso) e l’illuminazione.

In caso di un contesto più “strutturato” si potrà introdurre inoltre un lavello (con la conseguente gestione dell’impianto idrico per il carico e scarico dell’acqua), piuttosto che un impianto di depurazione con la produzione di acqua liscia o gassata, o introdurre una spillatrice per la birra.

I materiali e le dimensioni sono, come al solito, da inventare basandoci sugli spazi a disposizione, sul tipo di progetto da realizzare, ed eventualmente su come valorizzare e riutilizzare il contesto pre-esistente (magari riutilizzando materiali, convertendo mobili o parti di esso) e, soprattutto, sui gusti e le idee del committente come base da elaborare.

Si dovrà predisporre un bancone corredato dai giusti accessori (ripiani, mensole, un armadietto contenitore, o da accessori al soffitto), per contenere bottiglie, bicchieri, shaker, ciotole per “sfiziosità” da gustare con chi vuoi.

A questo si può aggiungere anche una cantinetta refrigerata per i vini o birre che possiamo introdurre all’interno della cucina esistente o da progettare, o inserita direttamente nell’angolo bar.

Non dobbiamo infine dimenticarci di installare la corretta illuminazione (che siano faretti e/o led colorati), che renderanno possibile la creazione della giusta atmosfera a seconda del contesto, della compagnia e della musica di sottofondo.

Una finestra o delle foto saranno la cornice ideale del vostro Private-Bar.

Cheers!

 

by ADStudio D’Onofrio

Un ufficio in casa

Il periodo che stiamo vivendo, ha cambiato e sta cambiando profondamente le nostre abitudini.

Indagini sociologiche ci mostrano che, dopo una iniziale reticenza, in qualche caso rifiuto, di accettare di poter lavorare in remoto (facendo saltare schemi di coesistenza gerarchica, operativa, sociale, umana), ora le grandi aziende, ma anche i singoli, hanno apprezzato la nuova modalità.

Questo, a quanto ci è dato di vedere, comporterà l’introduzione di una nuova modalità lavorativa “ibrida” che vedrà le persone impegnate per una parte del tempo in ufficio e per il resto dalla propria casa.

Moltissimi studi sono in corso e molti articoli sono stati scritti, ne riportiamo uno, secondo noi, molto interessante (https://www.internazionale.it/opinione/annamaria-testa/2021/04/07/lavoro-agile).

Il tema quindi diventa come poter ridisegnare gli spazi della propria casa per ricavarne un ufficio in grado di separare la vita professionale con quella privata, garantendo il massimo della produttività e concentrazione.

Noi possiamo supportarti nel rivedere e identificare quella zona della tua casa dove poter installare il tuo nuovo ufficio. Possiamo creare ambienti distinti o, semplicemente, ricavare uno spazio da una stanza o parte di casa esistente.

Predisporre lo spazio a nostra disposizione e arredarlo in modo efficace e funzionale è la parte che più ci appassiona. In particolare, ti aiutiamo nel selezionare o cerare per te mobili e accessori su misura. Di seguito alcuni esempi:

  • Introdurre un assistente vocale per supportarti a pianificare e attivare call, video, ecc., ma anche per accendere, spegnere o regolare le luci, o l’impianto di condizionamento, ecc. (vedi il nostro articolo sull’introduzione della domotica);
  • Studiare la corretta illuminazione;
  • Introdurre tavoli e sedie ergonomiche che ti aiutino a mantenere la corretta postura;
  • Studiare come gestire in modo ordinato cavi e attacchi USB, WIFI, studiando punti luce adeguati;
  • Verificare come organizzare spazi per riporre documenti, fascicoli, ecc..

Se pensi che sarebbe bellissimo ma la tua casa è troppo piccola per…. Possiamo trovare la soluzione che fa al tuo caso.

Non mettere limiti alla tua idea di casa, noi ci mettiamo il resto!

 

by ADStudio D’Onofrio

Una palestra nella propria casa

In un anno di enormi cambiamenti nel nostro modo di vivere, si è creata la necessità di rivedere le nostre abitudini e i nostri spazi.

In molti stanno pensando di allestire una palestra nella propria casa.

Possiamo aiutarti a creare un’area fitness dove poterti allenare reinventando uno spazio all’interno della tua casa. Valutiamo dove poterla inserire garantendo una adeguata areazione, confort, illuminazione giusta e privacy.

Passiamo poi a capire quali sono le tue esigenze di allenamento. Attività cardio richiedono l’inserimento di cyclette, tapis roulant, o simili; manubri e bilancieri per un lavoro anaerobico e tappetini per lo stretching e per garantire, ove necessario, un allenamento in sicurezza e comodità.

Se pensi che sarebbe bellissimo ma la tua casa è troppo piccola per…. Possiamo selezionare attrezzi a sospensione, poco ingombranti, ripiegabili.

Non mettere limiti alla tua idea di casa, noi ci mettiamo il resto!

 

by ADStudio D’Onofrio

Domotica perché adottarla

In Italia vi è ancora una certa reticenza ad applicare, all’interno della propria casa, sistemi di domotica a causa di una “complessità percepita, legata all’adozione e al quotidiano utilizzo. Nostro compito è supportare l’eliminazione della distanza tra il percepito e la realtà, rendendo semplice e funzionale l’utilizzo.

Avere una casa domotica, vuol dire poterla gestire da remoto o verbalmente, contestualmente alla gestione classica “a pulsanti” da sempre adottata.

Gli usi più comuni a cui lavoriamo sono:

  • La gestione dell’impianto di illuminazione, accendendo, spegnendo o settando l’intensità luminosa, e di conseguenza gli assorbimenti di energia elettrica, riducendo sensibilmente il costo delle utenze. Selezionando quali luci accendere e la loro relativa intensità, possiamo creare atmosfere di relax, di studio, conviviali, rispondenti alle situazioni che ci troviamo a vivere. Il tutto può essere fatto tramite pulsanti, comandi vocali, WebApp.
  • La gestione dell’impianto di condizionamento o riscaldamento in cui è possibile aumentare o ridurre la temperatura adeguandola alla temperatura esterna, sia da remoto, tramite WebApp, che da comandi vocali o pulsanti;
  • L’attivazione di Sistemi di Sorveglianza mediante il controllo di telecameree sensori, migliorando la sicurezza dell’abitazione;
  • La gestione degli impianti (es. idraulico, elettrico) e/o degli elettrodomestici della casa, monitorando e segnalando perdite o anomalie ad uno degli impianti o elettrodomestico. In particolare, si potrà attivare o disattivare ogni apparato garantendo la prevenzione di danni anche quando si è fuori casa;
  • Attivazione di sistemi di irrigazione.

Per impianti relativi alla Building Automation si può può u usufruire del Superbonus 110% e l’Ecobonus al 65%. Vedi il nostro articolo per maggiori dettagli.

 

by ADStudio D’Onofrio

Necessità di una PERIZIA, scopri le differenze e quella che fa per te

Quando ci capita di avere la necessità di produrre una perizia, spesso non sappiamo chi è il professionista adeguato e, ancora più spesso, i costi richiesti per una “stessa tipologia di perizia” sono diversi e, inspiegabilmente, non paragonabili.

Avere una idea chiara sul significato e i contenuti richiesti, ci aiuta a valutare e a scegliere il professionista in grado di produrre la soluzione fatta su misura per noi.

Esclusivamente un professionista abilitato (ingegnere, architetto, geometra, ecc.) è titolato, a seconda dei casi, a predisporre una perizia atta ad esprime un parere, di tipo quantitativo o qualitativo, riguardante una specifica tematica.

La perizia è necessaria in molteplici contesti (normativi, contabili, legali, ecc.), per definire, in coerenza con quanto richiesto dalla legge, lo stato, la stima o la conformità in un certo contesto.

A prescindere dall’oggetto della perizia, sulla base della certificazione legale necessaria, può essere suddivisa in tre tipologie fondamentali, come di seguito descritto.

La perizia semplice, è una relazione redatta e firmata da un tecnico abilitato, che, a seguito della raccolta di dati e informazioni, redige una risposta a quanto richiesto. Non appone alcuna asseverazione (certificazione) circa il contenuto. 

La perizia asseverata, viene redatta dal tecnico abilitato, che ne assevera (certifica) la veridicità dei contenuti, la correttezza, la completezza, assumendosene la completa responsabilità.

La perizia giurata, più forte dal punto di visto legale, è anche la più delicata e “pericolosa” per il tecnico, in quanto, in caso di falsa attestazione giurata si configura il reato previsto all’art. 483 del codice penale. Il tecnico abilitato, procede a redigere la relazione, ne assevera la completezza e veridicità dei contenuti e firma il documento di fronte ad un pubblico ufficiale (notaio o cancelliere). 

Il costo per una perizia semplice, giurata o asseverata, si compone di varie voci. Partendo dal costo della perizia definito dal tecnico sulla base della complessità dell’oggetto della perizia da predisporre, va eventualmente sommata, la componente per asseverare o giurare la perizia stessa. In questi ultimi casi, come detto, il tecnico si assume una serie di responsabilità penali circa la veridicità delle sue affermazioni e la professionalità con cui ha redatto la perizia. Il rischio e la responsabilità si pagano. Anche in questo caso dipende dall’oggetto del parere. Si sommano infine anche eventuali costi di segreteria (es. marche da bollo e diritti richiesti dal Tribunale).

 

by ADStudio D’Onofrio

Cessione del credito: procedura per Ecobonus, ristrutturazione, Superbonus

Prima del 1 gennaio 2020 le spese sostenute per ristrutturare o riqualificare energeticamente la propria casa potevano essere portate in detrazione dalle tasse future in 10 anni.

Ad oggi questa possibilità è ancora in vigore. In alternativa, si può scegliere di cedere tale credito ad un istituto abilitato (una banca, poste italiane o una assicurazione), ottenendo immediatamente il risarcimento totale al netto di una commissione applicata dall’istituto che eseguirà la transazione. 

In modo preliminare è fondamentale selezionare l’istituto finanziario a cui cedere il proprio credito. La componente burocratica da dover gestire è, ad oggi, una discriminante molto importante, seguita poi dalla percentuale di commissione applicata dall’istituto stesso.

Una volta selezionato l’istituto a cui affidarsi, i vantaggi sono evidenti. Per tutti, ottenere immediatamente il rimborso che può essere utilizzato a saldo dei lavori (dando maggiore liquidità al committente). Per coloro che abitualmente versano tasse IRPEF ridotte, per i quali la detrazione non sarebbe applicabile.

Tale opzione è applicabile in caso di Superbonus per recupero del patrimonio edilizio, ottimizzazione efficienza energetica, adozione di misure antisismiche, recupero o restauro della facciata di edifici esistenti, installazione di impianti fotovoltaici, colonnine per la ricarica elettrica.

Abbiamo fatto cenno, precedentemente, alla parte burocratica da gestire. In sintesi si dovrà selezionare l’istituto e attivare una richiesta per la cessione corredata da una serie di documenti e, contestualmente, comunicare alla agenzia delle entrate la cessione. Se la domanda di cessione viene validata e approvata si riceverà, successivamente, l’intero importo rimborsabile al netto della commissione trattenuta dall’istituto operante.

 

by ADStudio D’Onofrio

Detrazioni Fiscali: Bonus Ristrutturazione

Bonus Ristrutturazioni 2021 detrazioni fiscali

Con il bonus ristrutturazioni (art. 16.bis DPR 917/86), l’Agenzia delle Entrate restituisce il 50% delle spese affrontate in detrazioni Irpef tramite la restituzione della somma scalandola dalle tasse future, applicabile nei 10 anni successivi. Dal 2020, in alternativa alla detrazione pluriennale dalle tasse, si può cedere il credito all’impresa edile o alle banche, ottenendo i soldi immediatamente.

L’importo massimo di spesa ammessa al beneficio delle detrazioni per ristrutturazione è di euro 96.000 (IVA inclusa). L’ammontare massimo della detrazione è dunque pari a 48.000 euro in 10 rate annuali (massimo 4.800 euro di detrazione all’anno).

La detrazione Irpef del 50% per le spese di ristrutturazione edilizia spetta esclusivamente a chi effettua il pagamento mediante bonifico bancario con una specifica causale. Molte banche hanno predisposto bonifici pre-compilati con la causale appropriata, contenente le informazioni necessarie, come nell’esempio riportato di seguito, “Lavori edilizi (articolo 16-bis del Dpr 917/1986) – Pagamento fattura n. ___ del___ a favore di ___ partita Iva ___, C.f. beneficiario detrazione_________”.

La detrazione spetta indistintamente in caso di prima casa o seconda casa.

Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio dello Stato. L’agevolazione spetta a:

  • proprietari o nudi proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • locatari (affittuari) o comodatari;
  • imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali (investimenti che l’azienda utilizza per il suo funzionamento) o merce;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali;
  • il familiare convivente, il promissario acquirente (a seguito di compromesso), il coniuge separato assegnatario dell’immobile, il componente dell’unione civile e il convivente more uxorio.

Detta detrazione fiscale per le ristrutturazioni, è concessa in caso di manutenzione ordinaria realizzate nelle parti ad uso esclusivo, come gli appartamenti, rientrano nel bonus ristrutturazione solo se realizzate contemporaneamente ad almeno un’opera di manutenzione straordinaria quali, risanamento, restauro conservativo e ristrutturazione edilizia. All’interno della manutenzione ordinaria possiamo quindi citare gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici o necessari ad integrare/mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti. Alcuni esempi sono la tinteggiatura, la sostituzione della pavimentazione, il trattamento del parquet, la sostituzione dei sanitari, il rifacimento di impianti, delle finestre, delle porte etc.

In associazione a tali lavori è possibile attivare anche interventi sulle pertinenze delle case che possono essere detratte sempre al 50%. Ad esempio, la sostituzione dell’avvolgibile del garage o della cantina, ecc.

 

by ADStudio D’Onofrio

Domotica-Building Automation: Quando e come usufruire del Superbonus 110% e l’Ecobonus al 65%.

Nel caso di adesione all’Ecobonus al 65%, la spesa verrà restituita tramite delle detrazioni sull’imposta IRPEF in 10 anni, mentre nel caso di Superbonus in soli 5 anni.

In entrambi i casi, la detrazione Irpef spetta esclusivamente a chi effettua il pagamento mediante bonifico bancario con una specifica causale. Molte banche hanno predisposto bonifici pre-compilati con la causale appropriata, contenente le informazioni necessarie, come nell’esempio riportato di seguito, “Lavori edilizi (articolo 16-bis del Dpr 917/1986) – Pagamento fattura n. ___ del___ a favore di ___ partita Iva ___, C.F. beneficiario detrazione_________”.

Secondo quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate, fino al 31 dicembre 2021, è possibile portare in detrazione impianti di domotica afferenti a sistemi di “building automation”. In particolare si riferiscono a tutti quei dispositivi che consentono la gestione automatica degli impianti di riscaldamento o climatizzazione, produzione di acqua calda sanitaria (ACS), compreso il loro controllo da remoto tramite wifi, wireless, ecc..

Da normativa, per accedere agli incentivi si dovrà produrre l’asseverazione, o in sostituzione, la specifica dichiarazione del fornitore degli apparecchi, che indichi che la tecnologia attivata è in grado di abilitare la gestione automatica e personalizzata degli impianti, afferenti almeno alla classe B della norma EN 15232. Tutti i requisiti richiesti dovranno essere certificati dal progettista. Per gli impianti di potenza utile inferiore a 100 kW, il rispetto dei requisiti potrà anche essere asseverato tramite una dichiarazione dell’installatore.

Il costo di questi sistemi dovrà rispettare i costi unitari contenuti nel prezzario regionale oppure il prezzario DEI  e la detrazione massima ammissibile è di Euro 15.000€.

Indipendentemente dalla realizzazione di interventi che aumentino il livello di efficienza energetica dell’appartamento, può accedere alla detrazione al bonus domotica, nel caso del 65%, chi ha sostenuto le spese e possiede un diritto di proprietà o reale sull’unità immobiliare interessata dalle opere, che sia persona fisica (compresi gli esercenti) chi detiene la nuda proprietà; i titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie); i contribuenti che conseguono reddito d’impresa, i locatari (affittuari) o comodatari; il familiare convivente con il possessore o il detentore dell’immobile oggetto dell’intervento ecc.

Per accedere al bonus domotica 110%, sarà necessario realizzare, contestualmente, un intervento trainante (es. isolamento termico, ecc.) su una unità immobiliare già esistente e dotata di impianto termico. Può accedere alla detrazione del 110% chi ha sostenuto le spese ed è persona fisica e proprietario, il nudo proprietario o titolare di altro diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie), il detentore dell’immobile in base ad un contratto di locazione, i familiari e i conviventi del possessore, gli imprenditori e autonomi sulle unità abitative rientranti nella sfera privata e il promissario acquirente, a condizione che sia stato stipulato un contratto preliminare di vendita dell’immobile regolarmente registrato.

 

by ADStudio D’Onofrio